La legge delega per l’introduzione dell’assegno universale ha incassato il via libera definitivo in Senato il 30 marzo 2021 e dovrà essere attuata già entro il prossimo mese di Luglio: l'assegno unico andrà a sostituire l'attuale sistema di sostegno per i figli (assegni familiari, ANF, bonus mamme domani, bonus bebè e detrazioni figli a carico).
A partire dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età di ciascun figlio, alle famiglie verrà riconosciuto un assegno di importo compreso tra gli 80 e i 250 euro mensili, a seconda dell’età del figlio e delle condizioni economiche del nucleo familiare, con la previsione di un incremento del 20% per tutti i figli successivi al secondo.
L'assegno per i figli disabili potrà essere ulteriormente aumentato dal 30% al 50% in base al grado di disabilità e potrà essere riconosciuto anche oltre i 21 anni purché il figlio disabile rimanga all'interno del nucleo familiare.
L’art. 2 della Legge delega, alla lettera f), individua i requisiti di accesso, cittadinanza, residenza e soggiorno, che il richiedente l’assegno deve cumulativamente possedere, più precisamente:
- essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o del permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;
- essere soggetto al pagamento del l’imposta sul reddito in Italia;
- essere residente e domiciliato con i figli a carico in Italia per la durata del beneficio;
- essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale
L’assegno unico sarà ripartito in pari misura tra i genitori ed in caso di separazione, annullamento, cessazione o scioglimento del matrimonio, sarà riconosciuto al genitore affidatario o ad ambedue in caso di affidamento congiunto.